andreadevis

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Tag: principe azzurro

Ci si innamora delle persone sbagliate se ci si sente sbagliati (il momento giusto è adesso)

Un gran mal di testa, questa mattina. Non so per quale motivo abbia bevuto così tanto ieri sera. Ripensandoci forse invece lo so. È lo strascico dello scorso fine settimana: la paura delle mancanze, delle delusioni e sopra ogni altra cosa l’esigenza di trasformare una splendida avventura in qualcosa di meno effimero. Non avevo voglia di pensarci.

Gli operai hanno lavorato alla strada anche oggi, per qualche ora. Quando mi sono alzato ho spostato le tende per dare un’occhiata, ma è stato il cielo a catturare la mia attenzione. Milano in questi giorni è totalmente grigia. Un tempo forse avrei accordato il mio umore all’atmosfera; ora non più, non adesso.

Solo qualche mese fa una giornata come questa mi avrebbe piegato dal dolore. Quello invisibile, s’intende. Rileggo i miei vecchi scritti, ascolto Phil Collins, mi godo questa serenità: imposta e poi spontanea. Ho smesso di provare a interpretare i pensieri che spesso gli altri nemmeno hanno. Ho iniziato a concentrarmi su di me, perché sono io il mezzo più veloce per raggiungere la serenità (mia e altrui).

Mi innamoravo delle persone sbagliate non tanto perché quelle giuste fossero già impegnate con le altre persone sbagliate, ma perché io per primo mi sentivo sbagliato. Con questa ritrovata consapevolezza mi districo dal groviglio dei pensieri. Ho smesso di torturarmi quando ho capito che il modo migliore per vivere i rapporti è concentrarsi sul momento che si sta vivendo, provando a rendere migliore la vita di chi abbiamo a fianco: dieci anni, due mesi, una notte… se sei bravo può bastare anche il solo frangente di un sorriso, o di uno sguardo.

Cerchiamo qualcuno che ci liberi, non lo troviamo, ci lamentiamo degli insuccessi e dei fallimenti, alimentiamo la rabbia, coltiviamo l’insofferenza e la depressione. Ma chi vorrebbe a fianco qualcuno così? Liberiamoci da soli, e iniziamo a diventare più simili a quell’immagine di noi che abbiamo messo sotto spirito in attesa del momento giusto.

Principi azzurri e principesse rosa travestiti da rompicoglioni non potranno mai riconoscersi, ma solo respingersi.

Il momento giusto è adesso.

Altruismo egoriferito (ovvero addossarsi i problemi degli altri solo per non pensare ai propri)

Va bene: sciogliamo ogni riserva e abbandoniamo ogni caduca perplessità. Ci poniamo domande per le quali abbiamo le risposte giuste ormai da tempo solo per sentirci ripetere la solita rassicurante tiritera capace di mettere a tacere le cicliche ansie che ci accompagnano, vaneggiando nel vuoto con paroloni che dovremmo avere il buon senso di non scomodare nemmeno.

Se una rondine non fa primavera, un ramoscello triste e rinsecchito non è quindi sintomo dell’arrivo del grande freddo? Comincio a credere che le cose siano spesso esattamente come sembrano. Ci ostiniamo a vivere rapporti a scadenza nonostante l’aspirazione all’immortalità dei sentimenti. Sappiamo bene che quei “primi segnali di qualcosa che non va” non possono essere trascurati troppo a lungo e fingere di non vederli -come con i vucumprà sulla strada- non è certo una soluzione vincente.

Evidentemente, ancora una volta, ci si sopravvaluta, peccando di presunzione e credendo che “le cose importanti” siano altre. Così, fingendo un altruismo decisamente anacronistico, ci buttiamo a capofitto in rapporti a due (o relativi multipli) dove almeno uno dei protagonisti ha insanabili problemi di testa. Lo si fa per se stessi, come quando si va a servire la mensa ai poveri unicamente per sfoggiare -durante qualche cena con amici- episodi degni del più caritatevole dei francescani. Ci si dovrebbe sentire migliori, poi, perché i problemi degli altri appaiono sempre molto più risolvibili nei nostri (e già questo, di per sé, è un grave problema – e non riconoscerlo, è forse un problema ancora più grande).

Il divertimento finisce molto presto e ci si ritrova calati in ruoli che non ci appartengono. Io la chiamo “sindrome da principessa coraggiosa”, ovvero colei che trovandosi sull’orlo del precipizio, totalmente ignorata dal principe azzurro che avrebbe dovuto salvarla, non solo si salva da sola (capendo che bastava davvero poco) ma addirittura diventa moderna paladina della giustizia e comincia ad andare in giro a difendere altre principesse disgraziate. Tutto questo solo per compensare la frustrazione del non essere stata minimamente calcolata e infliggendo a sua volta il colpo mancino ad altre (che non chiedono nulla e che magari preferirebbero cadere); con un apparente, stimabile, altruismo egoriferito.