andreadevis

singer / songwriter / vocalcoach

Tag: poesia

Primavera

Distese

Di papaveri, sottili, incauti

Ai bordi di strade senza nome, dimenticate ma percorse

Ostinati, ritornano, per coprirsi di nero

Puttane, di notte, contemplano

Nel buio, forme indefinite di amore

Altra aria

Ci siamo ospitati, nei corpi, colmi di noi, dunque alla nausea.

Il mattino, impervio, ci ha sorpresi, spaiati.

Come un bambino non ho saputo vestirmi, trovarmi, nel disordine che non ho saputo ripensare.

Ingordi di quella carne, ce ne siamo riempiti le bocche, impastate di lacrime, allo sfinimento.

Non dormo più, esco.

A cercare altra aria.

Sull’uscio

Sono sempre sull’uscio.

Dopo i sospiri, noi. Gli argini rotti di una tentazione.

L’ho osservato chiudere gli occhi: vulnerabile, spogliato di tutto, respiro costante, ciglia immobili, piedi arrossati, le teste agli opposti.

La sua mano che mi tiene una caviglia. Il mio corpo ai suoi margini. Il desiderio di contenerlo, mentre è assente. Sogna.

E per un attimo, solo in quell’attimo, l’ho amato.

La solitudine dei numeri uno

Per creare, serve il silenzio. Non necessariamente, ovvio. Ma spesso chi crea è solo.

Una volta qualcuno mi disse che solo dal dolore può nascere l’arte. È quindi nel dolore della solitudine che si affina la consapevolezza? L’arte nasce e si perfeziona nel dolore, ma è nel silenzio che la si comprende a pieno trasformandola in qualcosa di tangibile. I numeri uno -ovvero coloro che primeggiano- lo sanno. Hanno infatti la consapevolezza di quello che sono, e la capacità di osservare gli altri in un clima di confronto e conforto, con forza. Hanno la lucidità necessaria per non lasciarsi ingannare dalla luminosità del loro lavoro, sanno sempre che c’è un margine -non marginale- di miglioramento.

Tutto il resto… è pornografia

Cosa conta davvero quando qualcuno ti fa battere il cuore e sbattere gli occhi? Quando -quelle poche volte nella vita- smarrisci piacevolmente la via della razionalità, che cosa fa la differenza? I canoni, i profili, i gusti, le inclinazioni, i dettagli, le preferenze, i requisiti, le scelte aprioristiche… quanto incidono?

Forse vale tutto.

Non ci si innamora di un paio di occhi verdi, non ci si innamora di due belle tette, non ci si innamora di due spalle larghe, non ci si innamora di una chioma bionda e non ci si innamora di un profilo greco. Ci si innamora di chi ti fa stare bene.

Tutto il resto… è pornografia.