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Non fa ridere

La vita ci mette tanta ironia, a volerla vedere. Ironia che non fa ridere, non me. Quando a notte fonda non riesco a dormire, riesco a pensare, sentendomi finalmente senza maschere, e vicino a un concetto di nudità che non contempla pudore. Mi domando se anche gli altri riescano a trovare il tempo per sentirsi così. A volte scappiamo dall’intimità della coscienza, e anche se apparentemente ci sentiamo più forti, non facciamo altro che rivelarci vulnerabili.

Dimentichi qualcuno, e poi per caso te lo ritrovi davanti. C’è chi sostiene che il caso non esista. Tutto ciò che accade, accade per un motivo preciso. Mi domando quale ruolo abbia il tempismo in tutto ciò. Mi sfugge. Sfuggo anche io. Sfuggono le risposte, le domande, e i pensieri che mi fanno compagnia nelle notti in cui non dormo.

In un paio di settimane, ben due incontri fortuiti fatti per strada, con persone (sbagliate, giuste, passate, presenti… ho smesso di domandarmelo) che hanno riempito la mia testa di domande. La vita mette ironia nell’accavallare e annullare eventi e passioni. Ma non fa ridere, non me.

Probabilmente sono solo un fottutissimo romantico con il feticcio del ricordo. Non dimentico, archivio. Poi, in preda al nevrotico bisogno di rivedere e cercare nuove chiavi di lettura, ciclicamente finisco a sfogliare pagine di un passato ancora non abbastanza remoto.

Incrocio per strada pezzi di universi paralleli (ovvero tanti “come sarebbe stato se”, i miei elementi di tortura preferiti) ma mai una volta che venga investito e sorpreso dalla forza e dal coraggio di qualcuno. Ci sono più probabilità di essere investiti da un’auto, soprattutto da quando hanno invertito il senso alla via dove abito. Dovrei invertire anche io il senso, e pensare solo al futuro, senza interrogarmi troppo sulle scelte -discutibilissime- degli altri.

Non fa ridere, non ancora.

 

Le dieci regole per inseguire (e raggiungere con successo) l’infelicità sentimentale

1. Piangiti addosso e fallo notare sempre anche agli altri, pure pubblicamente: attraverso i social network o, perché no, tramite un seguìto blog.

2. Cerca di frequentare sempre persone problematiche. La loro complessità ti farà soffrire, e quando si sta male, ci si sente incredibilmente vivi, come fermenti lattici in preda a una crisi epilettica.

3. Convinciti di essere fisicamente sempre al massimo ma rimproverati per non esserlo mai abbastanza.

4. Opta per cercare negli altri sempre le stesse caratteristiche: crederai così di conoscere la situazione e di avere tutto sotto controllo. Finirai irrimediabilmente per restare sorpreso, ritrovandoti per l’ennesima volta impreparato sulle mosse da compiere.

5. Usa il sesso come moneta di scambio per i sentimenti. Anche se il conio potrebbe cambiare nel corso della relazione, insisti: da qualche parte si arriva sempre.

6. Boicotta subdolamente le relazioni dove l’altra metà ha riguardi troppo pieni di considerazione nei confronti della coppia.

7. Non fare variazioni sul percorso, non cambiare mai strada e non sperimentare percorsi alternativi. Gli imprevisti che muovono cose e persone -con qualche accorgimento- posso essere tranquillamente evitati.

8. Cerca di relazionarti sempre -a maggior ragione se hai un carattere forte, irremovibile, algido e analitico- con persone che siano molto, molto peggio di te.

9. Non relazionarti mai con persone brutte. Le persone belle sono spesso (ma non sempre) molto più sicure di loro stesse e hanno la magnetica capacità di farti sentire profondamente inadeguato, in ogni occasione.

10. Ripeti fino alla nausea che la perfezione non esiste. Poi esci di corsa a cercarla con accanimento.