Sì, mi piace
Ci si aspetterebbe un’agenda un po’ più fitta di parentesi erotiche e momenti ad alto contenuto sessuale, da un sedicente scrittore costantemente impegnato a mettere nero su bianco le sfaccettate questioni di cuore che contraddistinguono le sue pagine. Invece no.
In questo 2015 – che è stato comunque un buon anno – ho avuto un numero imbarazzante di appuntamenti, e se mi guardo indietro mi domando come ci sia riuscito. Un lavoro, praticamente, e perfettamente organizzato. La metodicità del mio approccio è effettivamente molto efficace, quasi da brevettare.
Un caffè in mattinata, un drink dopo cena, una passeggiata in centro… e senza accorgermene sono arrivato a quota quarantacinque appuntamenti. Una media di quasi quattro incontri al mese. Uno a settimana, praticamente. A volte brevi, altre tremendamente interminabili.
Sull’agenda rossa su cui segno tutto, alcuni nomi sono stati evidenziati. Sono le persone interessanti davvero; il più delle volte – guarda caso – sfuggenti, impegnate o provenienti da altre città. È un dato confortante, perché quest’anno ne ho segnate sei. Sei persone sono tantissime. Si tratta di quel momento – in genere racchiuso nei primi tre minuti – in cui dici sì, mi piace.
Poi te le trascini, quelle sensazioni, e ne resti anche consapevolmente vittima, mentre aspetti che un caffè diventi una cena o che uno sguardo diventi un bacio. Può non succedere mai, o può succedere ma essere profondamente diverso da come lo avevi immaginato. Meglio o peggio non importa.
E mentre osservo dicembre portarsi via gli ultimi giorni dell’anno, ripenso ai primi giorni d’estate, quando uno sguardo assente e un sorriso spiazzante, si sono portati via il mio cuore.