Un ragazzo da sposare
di Andrea Devis
Superata l’antipatica questione della cena fuori – cartina tornasole che misura l’intensità dei rapporti – mi è rimasta la curiosità di indagare un po’ più a fondo le mie discutibili frequentazioni. Mescolando sensibilità, perspicacia e un’innata attenzione ai dettagli, riesco a prevedere con precisione quasi scientifica le prossime catastrofiche mosse del mio interlocutore.
Un’intuito impossibile da mettere in pausa. Da romantico fuori epoca che sono, è un bel problema. Ormai mi è diventato difficile addirittura concedermi una fantasia. Ma lasciando per un attimo da parte le paranoie che popolano i miei giorni, non riesco a non pensare che – là fuori da qualche parte – ci sia ancora qualcuno in grado di sorprendermi e di sovvertire le mie convinzioni.
Mi disse: “Sei perfetto. Hai tutto. Sei un ragazzo da sposare”.
E non lo rividi mai più.
[…] sorriso, rileggendo la storia dei quarantacinque appuntamenti in un anno. Ho pensato a quanto non abbia mai smesso di crederci, a quella vecchia e melensa […]