Statistiche
di Andrea Devis
Lo ammetto: non è che sia poi stata una grande idea, ma ero curioso. D’altronde la curiosità uccise il gatto, ma la soddisfazione lo riportò in vita. Stavo domandandomi se esistesse una statistica, in amore, per capire più o meno quanto dovrò aspettare ancora per trovare qualcuno che mi piaccia (e ho solo detto “mi piaccia”). Davanti a me c’era la moleskine rossa, sulla quale scrivo praticamente tutto. Non ho resistito. L’ho aperta sul primo giorno dell’anno, e ho iniziato a sfogliarla in cerca dei vari appuntamenti. Son partiti i conteggi, e con loro, le perplessità. Tutto nel maldestro tentativo di imparare qualcosa dal mio passato, perché si sa che diventare più vecchi, non significa necessariamente diventare più saggi.
Dall’inizio dell’anno a oggi:
- Numero di appuntamenti (con persone sempre diverse): 21 (di cui tre con gente dichiaratamente fidanzata)
- Numero di persone con le quali ho avuto un rapporto sessuale (tra queste 21): 5
- Numero di persone con le quali ho avuto più di un rapporto sessuale (tra queste 21): 2
- Numero di persone per le quali ho rovinosamente perso la testa come un coglione adolescente (tra queste 21): 1
- Numero di persone con le quali è nato un rapporto di amicizia (tra queste 21): 0
- Numero di persone che mi sarei potuto (volendo) fare (tra queste 21): 18 (circa)
- Numero di persone alle quali ancora penso (tra queste 21): 1 (ma sempre meno) (e spero non legga più questo blog)
- Numero di persone sbagliate (tra queste 21): 21
- Numero di giorni persi (in generale): dato non pervenuto
Devo dire che da queste statistiche si deducono alcune cose interessanti sul mio conto:
- Sono molto esigente
- Mi piacciono le persone sbagliate perché quelle giuste sono già impegnate con le altre persone sbagliate (era autobiografica, sì!)
- Non sono sempre gli altri a tenermi fuori dalle loro vite
- Riesco ancora a perdere la testa per qualcuno, ma fatico a rimetterla a posto
- Nutro il bisogno di fare delle statistiche
Se su 21 persone ne ho trovata una soltanto in grado di farmi perdere la testa (me ne piaceva forse anche qualcun’altra ma dal momento che non è stato possibile iniziare nulla, non si conta) la proporzione è venti a uno? Ovvero, ogni venti persone conosciute ne trovi una che ti piace? Sarebbe facile dire che in amore i conti non si possono fare, che è tutta una questione di casualità (per chi ci crede) di destino (per chi ci crede) e di compatibilità (per chi ci crede).
Ma chi ci crede?
Ah, lo sapevo che era autobiografica!
Beh, era abbastanza chiaro! Poi, Los, noi che ci seguiamo dall’inizio, certi aforismi li abbiamo proprio visti nascere 🙂
Con te ho imparato a non dare troppo per scontate le cose. Quell’aforisma, comunque, è bellissimo (mi sa che te l’ho già detto, vero?)
Grazie bellezza 🙂
Quell’aforisma lì, ha fatto il giro del web, e ogni tanto me lo ritrovo su qualche pagina FB o linkato su qualche altro blog. C’ho scritto pure una canzone, piuttosto potente, che credo proprio inserirò nel mio album!
Chissà se mi verrà qualche altro lampo di genio.
(Bah!)
Ah si? E a chi lo attribuiscono, su FB? Fabio Volo? Comunque la ascolterei volentieri, questa canzone, bellezza 😉
Fabio che?! Noooo (e non mi far dire altro)!
Fortunatamente il più delle volte mi citano come autore…
Comunque non è detto che tra non molto non la si possa ascoltare, la mia interpetazione vocale-musicale di Ci Si Innamora Delle Persone Sbagliate Perché (blablabla, etc.)
Ah, meno male! Pensavo che anche il tuo aforisma fosse caduto nel gorgo.
Aspetto l’interpretazione vocale-musicale, allora.
Arriverà, arriverà… sii paziente! 😉
Io no, non ci credo. E devo dire che sono ammirata per l’energia “messa a giro”. 21 persone che ti hanno incuriosito… mi sembra un buon numero. Riflettevo recentemente su temi simili (meno male che c’era il vino) e mi è venuta una nostalgia disperata per gli anni in cui è uscito “il diario di bridget jones” (ne avevo 12). Quando ci credevo, appunto.
Incuriosito, mmm… certo, forse all’inizio, ma poi mi hanno decisamente deluso. Ne è valsa la pena? Forse sì. Vado a farmi un bicchiere, và 🙂
Bello sapere che ti sei messo in gioco 21 volte, spero solo che quella che ti ha preso la testa non sia stata la 21esima!
No, la testa l’ho persa poco prima, della ventunesima uscita. Il punto è che dopo, niente è stato più lo stesso 🙂
Non demordere. Io la trovo una gran bella statistica questa. Grazie di essermi passato a trovare.
È stato un piacere 😉
Grazie a te!
a qualcosa serve sempre, non so se aiuta (consola?) le statistiche le faccio spesso anche io. ultimamente ho perso il conto delle uscite ma ho ben chiaro di non aver perso la testa per nessuno. magari, un paio di volte direi, ho perso la testa per l’idea che di queste persone avevo. la chiave di volta è chiedermi: ma io con questa persona ci andrei a fare la spesa? lo farei conoscere ai miei amici? e potrei mandare avanti un rapporto che aspira ad essere quello “giusto”? ecco… le mie statistiche sono anche più inclementi e costellate delle persone sbagliate.
sarà l’età.
Ecco lì il problema: sì, ci sarei andato a far la spesa, gli avrei presentato i miei amici, e avrei anche fatto tutte le altre cose che puzzano di impagabile normalità. Ma ecco pure l’altro problema: “ho perso la testa per l’idea che avevo di questa persona”, ovvero, per qualcuno che non esiste, o almeno non totalmente, se non nella nostra fantasia. Siamo schiavi della creatività? Forse sì, e siamo pure anacronisticamente “romantici”; almeno ancora ci poniamo delle domande, e -se pur per approssimazione – una risposta la azzardiamo sempre.
Grazie per la tua visita e per le tue puntualissime parole 🙂