Piccolo breviario semiserio per togliersi dalla testa le persone sbagliate
di Andrea Devis
“Ciao! Il mio nuovo modo per dimenticarti oggi sta funzionando alla grande! Poi domani non so, ti faccio sapere.”
Dopo aver spaccato il capello in quattro sulla questione “persone sbagliate”, ho pensato potesse essere utile provare a capire come sbarazzarsi del loro ricordo. L’estate è un periodo pessimo, perché ci si ritrova soli, in un silenzio cittadino quasi surreale, e a farci compagnia rimangono unicamente i fantasmi delle persone sbagliate, che ricordiamo di dimenticare ogni giorno; a volte riuscendoci sul serio e altre semplicemente accontentandoci di un ripostiglio per loro dietro ai pensieri. Le storie in sospeso sono parentesi a mezz’aria che condizionano le nostre giornate, anche quando sono ormai passati mesi dalla loro chiusura. Non è raro che l’interesse per qualcuno che non abbiamo veramente conosciuto (quindi facilmente idealizzabile) si trasformi in una vera e propria ossessione. Un’ossessione malsana (ammesso che esista anche un’accezione positiva) e che non lascia spazio a nessun altro, e nemmeno alla voglia di rimettersi in gioco. Come fare dunque per sgombrare la mente da queste ombre fastidiose come la sabbia nel letto?
Non voglio girarci intorno o fingere di avere la soluzione in tasca: dimenticare qualcuno che ci piace (sì, perché se ancora ci pensiamo evidentemente proprio schifo non ci fa) non è un’impresa da poco.
- Associazioni. Non di aiuto per disadattati (anche se…) ma piuttosto associazioni mentali, in modo da condizionare il cervello ad associare al suo volto un’immagine sgradevole (meglio se tremenda, fastidiosa e raccapricciante). Degli esempi? Serpenti nel water, grossi ragni che dal soffitto ti cadono in faccia di notte, pisello incastrato nella lampo (per chi ce l’ha), dita mozzate dall’affettatrice e così via; ci si può sbizzarrire.
- Dolore fisico. Su un sito che ho trovato in rete consigliano un elastico al polso. Ogni volta che la mente si va a focalizzare sulla persona sbagliata in questione, basterà darsi una bella schicchera con il nuovo improvvisato braccialetto punitivo. Pare funzioni.
- Condividi. Con gli amici, i conoscenti, con gli altri. Condividi quello che hai passato, parlane ed esorcizza il suo personaggio. Scrivine, altrimenti (io sono bravissimo).
- Relativizza. Se ci pensi bene, non sapevi come fosse davvero. Convinciti che abbia l’abitudine di non tagliarsi le unghie dei piedi fino a che non sente fastidioso e problematico infilarsi le scarpe. Persuaditi del fatto che sia una persona ignorante e con aspirazioni pari a quelle di un chihuahua da borsetta.
- Capitolo a parte per le persone fidanzate (capito brevissimo, a dire il vero). Le persone fidanzate sono semplicemente inutili: se tradisce il suo compagno con te, perché non dovrebbe fare lo stesso anche con te? Fine.
- Elimina. Foto, Souvenir, CD, cazzate… via tutto. Una bella scatola e ciao. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore (e da tutto il resto, si presume).
- Non aspettare. Tanto non torna. Quindi non camminare per la strada sperando in un incontro fortuito, ma anzi, cambia le tue abitudini e rinnova la routine.
- Non scrivere. Anche un solo messaggio innocuo può mandare a puttane il già precario tentativo di rimozione mentale. Tanto se ti risponde, si ricomincia da capo un giochetto che non porta da nessuna parte, e se non ti risponde… ti troverai ad affrontare una frustrazione semplicemente raddoppiata.
- Pensa a chi vorresti avere a fianco e dipingi il suo profilo. Esagera, le utopie sono concesse. Poi esci di casa e prova a vedere se in giro c’è qualcuno così. Al massimo, avrai fatto quattro passi all’aria aperta (ci sono pure i saldi).
- Viaggia. Non importa se verso una meta lontana o vicina, meglio se soli. Cerca di cambiare luoghi, di metterti alla prova e di provare cose -e persone- nuove.
E adesso proviamoci. Buona fortuna.
cazzarola, il mio metodo stava funzionando, ma dopo questo post sono andato a rivedere la sua pagina fb 😦
Eh no! Bisogna attenersi scrupolosamente a tutti i punti! 🙂
Spegnere anche le app sui cellulari…
Esatto! (…)
Non mi convincono molto i primi due punti dal sapore pavloviano, ma in quanto a parlarne e relativizzare sono d’accordo. Parlarne, soprattutto, anche se in certi casi è l’ultima cosa che vorremmo fare. (Però anche andare ad urlargli sotto casa, nel mio caso, non sarebbe stato male. Il bello della lontananza è che è dovrebbe essere più facile dimenticare, ma d’altra parte è fin troppo difficile chiarirsi e parlare col diretto/a interessato/a)
5 anni di presa in giro da parte di una donna impegnata…false promesse …ricatti se mi allontanavo e adesso sono io che non riesco ad allontanarmi.. .lei traditore seriale ha già un altro amante con cui ho avuto un confronto ma entrambi negano. Qualche giorno fa dopo 1 mese circa che non avevo contatti mi ha ricercato e non capisco cosa voglia ancora visto che per più di un anno e mezzo mi allontanava non voleva avere rapporti e poi mi richiamava…So per vie traverse che usa gli uomini per denaro o altro…questa persona mi ha fatto andare in depressione , mi ha fatto perdere 6 kg, e mi ha creato una dipendenza che mi fa star male quando cerco di non sentirla, forse per il fatto che l ho vista più bella , curata, vorrei uscirne ma è proprio il desiderio e la complicità a letto che mi manca
Purtroppo, queste situazioni, non portano mai a niente di buono. Una depressione – anche se fino a quel momento rimasta silente – affiora senza pietà quando ci troviamo a far a botte con la frustrazione di un sentimento che non possiamo vivere (o che non possiamo vivere come vorremmo). Io ci sono passato e puntualmente ci ricado; ti posso consigliare di rivolgerti a qualcuno capace di aiutarti, perché essere sensibili non è una cazzata, ma è indispensabile capire come fare per andare avanti, senza restare schiavi dei propri stati d’animo (prima ancora che degli altri).
Ti abbraccio, Alessandro!
Capitata qui grazie ad un’amica, spero davvero uno di questi punti o tutti funzionino, perché dopo un anno da sola ancora non dimentico il mio ex che è tutt’ora presente nella mia vita anche se in modo marginale. Vorrei tanto che il film “Eternal Sunshine of the Spotless Mind” fosse reale, ma in quel caso sarei Joel…