Tra l’orgoglio e la paura (storie in sospeso)

di Andrea Devis

Terre di confine, non-luoghi sospesi tra passato e futuro, e certamente non appartenenti al presente. Senza né un inizio né una fine. Silenziose messaggere del nulla che non hanno nome e non hanno meta. Tutt’altro che inutili, senza dubbio non indispensabili. Le storie in sospeso, hanno la capacità di bloccarci tra le proiezioni di un futuro utopico e un passato troppo facilmente manipolabile.

Siamo concentrati sulle grandi storie d’amore finite male, sugli epiloghi infelici e sui capitoli disastrosamente chiusi e archiviati; ma tra le pieghe del sentire, e tra le piaghe del pensiero -le storie in sospeso- condizionano e influenzano la vita reale attraverso il loro semplice non esistere. È un concetto importante, perché origina da una mancanza (l’astratto) e si riflette sulla vita (il concreto).

La grande e conclamata relazione chiusa bruscamente o il matrimonio esauritosi teatralmente, rubano facilmente la scena a storielle apparentemente di poco conto; eppure c’è una piccola quantità di incontri che risulta difficile togliersi dalla testa. Rappresenta la speranza tradita, la semplicità e l’aspirazione a una quotidianità migliore; perché -per quanto la si provi a nascondere dietro al pessimismo e all’inquietudine- una parte di noi sopravvive all’idea che prima o poi le cose possano cambiare in meglio.

Cosa ci impedisce di riprendere una storia in sospeso?

Le storie in sospeso ci spaccano in due, lasciandoci tra l’orgoglio e la paura. L’orgoglio è il vanto dei razionali, e di tutti quelli che hanno la lungimiranza di lasciar perdere un amore impossibile. La paura è l’altra faccia: è meglio cristallizzare (e idealizzare) una parentesi, o insistere, provando a recuperare un rapporto con il rischio di una porta chiusa? L’eventuale frustrazione, ci farebbe sprofondare ancora di più nella malinconia o sarebbe quello schiaffo indispensabile per ripartire? Sto cercando la risposta da mesi, confidando in qualche inequivocabile segno del destino (o di qualcun altro).

Se non hanno mai preso vita, non possono dunque morire. Le storie in sospeso non fanno rumore, e sono immortali.