Nella stanza (processi creativi)
di Andrea Devis
Era da tanto che non trascorrevo la notte scrivendo. È strano vedere quanto il tempo diventi relativo quando il cervello è impegnato nella creazione di qualcosa. Mi sono messo al piano e ho provato a mettere in ordine un groviglio di parole e note che avevo abbozzato tanto tempo fa. Inutile dire che molte di quelle parole se ne sono andate, e tante note pensate per abitare un certo rigo sono fuggite, trovandosi una collocazione inaspettatamente più logica e congrua.
Probabilmente è la prima volta che scrivo raccontando la dinamica di un processo di creazione. In realtà è tutto un unico lavoro: riflettere sulle persone, sulle relazioni e sulle mancanze, mi porta a conclusioni che a volte viene voglia anche di musicare.
Qualcuno mi diceva che solo dal dolore può nascere l’arte, e che la storia lo insegna. Questo non è un periodo particolarmente florido per quanto riguarda i sentimenti e le sensazioni forti, e la mia vita ne risente; la mancanza di un amore vero e totale ha però un risvolto positivo quando si tratta di volere mettere nero su bianco la propria insoddisfazione provando a trasformarla in qualcosa di artistico: le canzoni più belle sono quelle scritte ispirandosi a un ideale, al profilo di qualcuno che non si conosce o che non si è (ancora) incontrato.
le canzoni più belle sono quelle scritte ispirandosi a un ideale, al profilo di qualcuno che non si conosce o che non si è (ancora) incontrato.
Vero!
Probabilmente non sono il primo che arriva a questa conclusione, ma sono felice che anche tu la condivida!
Grazie per la visita 🙂
Probabilmente non sono stato il primo ad arrivare a questa conclusione, ma ci credo molto, e sono felice che tu la condivida con me!
Grazie per la visita
🙂
dal dolore nasce un’arte che arriva a tutti perchè tutti conoscono il dolore…ma non solo dal dolore nasce arte..se vivi con gioia la tua tua arte sarà gioiosa.attraverso il suono ci si unisce all’universo, suona il tuo amore e attirerai amore..percio (e forse lo dico piu a me che a te)non coltivare il tuo dolore per poter produrre,se hai un tuo linguaggio comunicherai qualunque cosa..comunque meno male che esiste la musica a coccolarci..e in realtà ascolterei volentieri 😉
Hai perfettamente ragione. Ci sto lavorando! Creare qualcosa a partire dalla gioia è un processo per certi versi spiazzante, totalitario e differente.
Io adesso mi delizio con Anita Baker, “you bring me joy”…
Grazie per la visita!
😉