Amori inutili (come il cake design)

di Andrea Devis

Non è vero che ogni amore vale la pena di essere vissuto. La maggior parte forse sì, ma c’è comunque una buona percentuale di amori totalmente inutili.
Sarà un discorso snob, ma ci sono amori di categoria B, amori riciclati e amori addirittura di seconda mano (se non di terza, quarta, quinta…).

L’amore inutile è un po’ come il cake design: inutile, per l’appunto, e pieno di stuzzicadenti che servono a tenere insieme i componenti, ma che al primo morso ti si conficcano spietati nelle gengive. La torta è bella, colorata… ma è tutto colore artificiale, non particolarmente salubre. È sovente un amore che bada alla forma, non alla sostanza. Un arraffazzonato e dozzinale pan di spagna -farcito con una crema che ha concesso poco alla fantasia- è nascosto sotto strati di melenso zucchero colorato, modellato in ore e ore per finire poi divorato -senza grande apprezzamento da parte delle papille gustative- in pochi istanti. È così, l’amore inutile: effimero e con un retrogusto dolciastro che ci lascia sorpresi e poi nauseati. Perché sforzarsi nel creare qualcosa in cagionevole pasta di zucchero quando potremmo costruirlo con qualche cosa di più forte e resistente? L’amore, va costruito con i migliori mattoni e le migliori intenzioni.

Lasciamo gli orpelli a quelli che amano l’apparenza e lasciamoci affascinare dalla miscela creata con gli ingredienti perfetti, che a guardare bene… non ha bisogno di nessuna copertura zuccherosa, perché è già bella così: spontaneamente imperfetta, come gli amori veri.