Non riconosciamo chi è perfetto per noi, perché non conosciamo noi stessi
di Andrea Devis
Si fa da sempre un gran parlare della “chimica” che fa innamorare le persone, ma io non ci ho mai creduto a quella storia; ho sempre pensato che fossero altre le cose che determinano l’innamoramento: innanzitutto la volontà, ovvero la reale convinzione che i due protagonisti devono avere quando si innamorano, ma anche la perseveranza e l’impegno, e senza dubbio la costanza e la determinazione. Ultimamente sto cambiando idea: che cosa succede quando bussa alla porta qualcuno di “perfetto sulla carta” e non perdiamo la testa? È vero che se non ti innamori subito, difficilmente accadrà con il tempo? Se siamo davanti a qualcuno di potenzialmente perfetto, perché il nostro cuore non impazzisce?
Ho pensato ad almeno due possibili soluzioni. Potrebbe essere che sia quello il vero amore maturo: una pace che dona tranquillità alla nostra testa a discapito di un eccessivo relax del cuore. O forse il problema è un altro. Crediamo che sia la persona perfetta per noi -ma noi- sappiamo veramente chi siamo? Forse siamo rimasti indietro; forse crediamo di essere chi vorremmo essere, e non chi siamo veramente -dunque non abbiamo veramente chiaro cosa o chi potrebbe essere perfetto per noi- semplicemente perché non conosciamo poi così bene noi stessi.
Non smetto di credere nell’amore, ma mi rifiuto di pensare che l’amore sia totalmente irrazionale. Siamo veramente portati per misurarci con la sofferenza? Possibile che la nostra volontà e il libero arbitrio non centrino proprio nulla? Mi piacerebbe che la via più sicura, facile e banalmente affine a noi, fosse quella giusta da seguire.
Disgraziatamente, quando ci accorgiamo di essere innamorati, sotto ai piedi troviamo sempre un dissestato e poco incoraggiante suolo, decisamente poco adatto all’arrampicata.
Anziché sforzarci di capire gli altri, potremmo per una volta cercare di capire meglio noi stessi: chissà che così facendo non migliorino anche i rapporti con il resto degli abitanti di questa terra, parlando con sincerità e sfruttando quel sano egoismo che ci rende migliori, sul serio.
Bel pensiero, molto condivisibile!!!!!
Grazie!
L’amore è l’amore e quando arriva lo riconosciamo punto e basta perché la passione ha sintomi molto precisi anche quando non é ricambiata ! poi certo ci si puó mettere con qualcuno anche senza essere innamorati e starci benissimo perchè ci sono mille altre ragioni che fanno si che le cose possano funzionare perfettamente e anzi poi alla fine condurti ad un amore
meno appassionato ma più concreto e forse alla fine più vero e duraturo certo che se ricordo le volte in cui son stato travolto dalla passione mi torna in mente chiarissimo cosa sia la felicità !
Sì, forse è vero. Quando l’amore arriva lo riconosci. Credo.
Di certo quando arriva qualcosa d’altro, capisci che non è lui. Lui, il grande assente di sempre!
Magari collezionare esperienze potrebbe essere un buon modo per imparare a dare nomi diversi, a diverse cose; oppure, finirebbe solo per essere un posticcio palliativo – per fingere di colmare la sua mancanza. Ah, lui. L’amour!