Scambio di copia
di Andrea Devis
Certo, alla fine dei conti ci si scambia la copia. Io prendo la tua, tu la mia, e via così, in un’eterna, inutile, e controproducente rincorsa.
Quello delle coppie è un mondo a parte: si interrompono o sospendono relazioni per poi finire con qualcuno in tutto e per tutto molto simile a chi abbiamo lasciato. Potrebbe sembrare il solito discorso sul recidivismo, ma non è così. È un discorso più ampio, che riguarda la massa; sì, perché la cosa che sconcerta di più -quando si parla di gente che scambia compagno con la stessa velocità con cui si cambia le mutande- è la quantità di gente sulla falsa riga di altra gente che si trova in giro. Ma attenzione perché qui non si parla di cambio, ma di scambio: la gente -orribile entità mai troppo astratta- sarà anche mediocre, incline all’accontentarsi, culturalmente disinteressata… ma in un mondo dove queste definizioni rappresentano la maggior parte delle persone, tra di loro sono tutte anime gemelle, perfette per accoppiarsi. E copiarsi. E scopiarsi.
Ecco, sono cose della vitàCOMPLIMENTI!!!
Grazie Valmir
uhm uhm pubblico o privato? mah. so cosa cerco, cosa voglio, da quando sono nato. So come è fatto fuori e come è fatto dentro. Ma ho detto da quando sono nato. Intendo dire che il primo ricordo di questa sensazione è di quando avevo 7-8 anni. Una fortuna incredibile, da un punto di vista, non puoi sbagliarti. Una dannazione, da un’altra. Sì, perchè per tutta la vita insegui le copie e per tutta la vita cerchi di educarti e di superare la fortuna che diventa limite. Quando la realtà assomiglia alla copia ci passi insieme 10 anni (anche se per te ovviamente sono solo i primi 10). Per il resto provi. Poi vedi l’originale e ti spaventa, non riesci ad avvicinarti. Un conto è perdere una brutta copia, un conto è perdere l’originale. Che dire. Torno nel silenzio che mi compete. Il lupo sta nel bosco.
Ciao ancaluga,
Non conoscendoti non posso dire molto sulla questione “so cosa cerco e cosa voglio”, ma penso che durante la vita -per chi ha il privilegio di vivere abbastanza- le esigenze cambino, e anche le volontà, e pure i desideri… sapere cosa si vuole (o si vorrà) è quindi sempre un grande vantaggio.
L’originale a volte spaventa, altre invece si perde in un mare di copie. Forse il segreto sta proprio nel non insistere nel cercare l’ennesima copia, ma semmai un nuovo originale per andare avanti. Sembra un’impresa ardua, e ne ho abbondantemente parlato qui (e probabilmente, continuerò a parlarne) quindi mi rifaccio all’illuminazione che spero presto possa cogliermi a riguardo.
Grazie per la visita
interessante riflessione sul cambiamento o meglio scambiamento ! a non sará che il vero problema sullo scambio e che siamo noi che ci scambiamo per ció che non siamo e quindi cerchiamo negli altri cio che crediamo siano o vorremmo che fossero e quindi li scambiamo di nuovo come mutande quotidiane ? o forse lo facciamo solo per scopiare di più 🙂
Ahahahah non lo so… però di sicuro la tua riflessione mi riporta a un mio vecchio articolo. Oggi mi sembra tutto così autoreferenziale! “manie da prima donna” non richieste o i miei lettori iniziano a farsi contagiare dai miei giochi di parole?
🙂