Sei un pezzo di me
di Andrea Devis
Sei un pezzo di me; ma solo un pezzo però, perché per il resto sei un pezzo di te e di qualcun altro, semmai. È così quando due persone si fondono insieme: ci si combina in un nuovo mix di personalità, abitudini e preferenze. Quando poi ci si separa, si resta uguali e ci si predispone a nuove fusioni. Ci si predispone a diventare nuovi pezzi di me.
In realtà il mondo è pieno di pezzi di me: basta raccoglierli pian piano per ricomporre il mosaico dell’individualità. Non basta trovare qualcuno di cui potersi innamorare; bisogna volerlo, ponendosi nel modo giusto. Se non succede, credi che chi hai di fronte sia la persona sbagliata, quando più probabilmente sei tu che non vuoi lasciarti coinvolgere, memore di epiloghi passati non propriamente fiabeschi.
A volte, se esco a piedi, non posso proprio fare a meno di notare qualche pezzo di me sparso per la città: sul marciapiede, per strada, nascosto tra le aiuole. Non di rado ci si scivola sopra, sbadatamente. E quando mi sento incompleto, trovo sempre qualcuno pronto a ripetermi che resterò sempre e comunque un gran bel pezzo di me.
C’è un altro piccolo problema. La gente ha la stramba idea di essere una metà in attesa dell’altra perfetta per completarsi. E non ha capito che, invece, c’è bisogno di essere un qualcosa di integro (anche se un pezzo) prima di poter avvicinarsi a qualcun’altro, soprattutto prima di poter concedere all’altro qualcosa di sè e poter accogliere in sè qualcos’altro dell’altro.
[ e tanto rispetto per il giro di parole 😀 ]
Esatto Dorotea! La penso allo stesso modo. Con i pezzi (di me, di te o di quello che vuoi) non si va lontano…
d’accordissimo con dorotea!