Trovare la persona giusta ma rendersi conto di essere quella sbagliata

di Andrea Devis

Sei davanti al problema che ha fatto finire la tua relazione. Hai di fronte le questioni di sempre. Il sipario si è aperto su già visti scenari di apatia e incomprensione. È tutto già spiacevolmente familiare ma c’è una novità: l’interlocutore è cambiato. Ma tu sei quello di sempre. O no? Cosa succede quando nuove relazioni riportano a galla i problemi di sempre? Di base le alternative sono due: perdiamo la testa solo per le persone sbagliate oppure siamo noi le persone sbagliate. Capire come comportarsi è impresa ardua e le domande in testa si moltiplicano; per l’esattezza raddoppiano. Rivaluti le responsabilità riguardo la tua relazione passata, e ti senti già in colpa per i torti che potresti fare a qualcosa che ancora deve nascere. Però vai avanti, perché i torti subiti ti hanno insegnato a essere forte, nonostante ti fossi ripromesso che non ne avresti sopportati più.

Ho già scritto di recidivismo, ovvero della capacità innata di relazionarsi sempre con persone simili senza pensare ai simili problemi che le accomunano. Alcuni li chiamano semplicemente “gusti”, io credo che ci sia qualcosa di più, come una naturale predisposizione a considerare l’amore tale sono in presenza di fatica e sofferenza.
Desiderare un cambiamento radicale è utopia. Dovremmo cambiare poco, ma con convinzione; quanto basta per rimanere quelli di sempre e con i problemi di sempre, ma con una prospettiva rinnovata attraverso la quale guardare il domani con meno paura e con più voglia di essere felici.