Amore: collezione autunno inverno 2012/13

di Andrea Devis

Quest’anno vanno di moda gli amori sobri ed eleganti, che non sorprendono se non per la loro semplicità. Amori che non gridano, amori cauti e tutto sommato fatti di abbinamenti prevedibili. Va di moda l’eleganza del classico. Sfilano amori che convincono perché necessari; necessari a chi li vive e a chi li osserva.

Ma dove finiscono gli amori che hanno già sfilato in passerella? Conosco chi resta a guardare un amore passato, cercando mille difetti e mille ragioni per giustificarne l’uscita di scena, ma finendo poi alle solite sfilate nella speranza di trovarne una versione aggiornata. Ho parlato con chi ha preso un amore e lo ha strattonato, consumato e insultato fino a perderlo, ma che alla fine non è mai riuscito a staccarsene veramente, nonostante le ricuciture, il tessuto liso e il persistente odore di naftalina.

Non mi piacciono gli amori passati che ti spingono alla distruzione, di te stesso e della memoria. Amo conservare i ricordi senza dare a nessuno la possibilità di aggiungerne di nuovi a quel capitolo; disprezzo la crudeltà di chi si fa governare dall’odio. C’è poi un limite oltre il quale l’immagine concreta non conta più, e le cose che vale la pena custodire nell’angolo più intimo del cuore diventano quelle che apparentemente -per chiunque altro- non avrebbero alcun senso.

Io ho scelto di ricordare il bello, anche quando l’amore tira fuori il peggio. Non ho deciso di essere cieco, ho deciso di essere consapevole. Mi concentrerò sul perdono. Perdonerò me stesso, perché non ho nessun altro da perdonare. Fatto questo, andrò in quell’angolo del cuore, e ogni volta che vorrò, ritroverò una canzone, un paesaggio, una tazza di tè, un sorriso, un profumo, un vecchio palazzo con un giardino segreto, un abbraccio, il rumore della città in lontananza, la sabbia inaspettata sotto ai piedi e cento altre cose.

Con serenità e tenerezza penserò a quelli che cercando di nascondere l’amore in un ridotto angolo del cuore, finiranno per farlo sbadatamente strabordare dagli occhi.