Dirottamente Sproporzionale
di Andrea Devis
Appurata l’esattezza della teoria sui ventenni di cui ho parlato su queste pagine la scorsa settimana, mi sono chiesto: “che cosa rimane a noi altri stronzi?” ecco, la risposta è già nella domanda: altri stronzi. Gli stronzi in questione sono come orsetti lavatori lavativi. Gente che dovrebbe assolvere a un compito, ma che se ne lava soltanto le mani. Non c’è gusto. C’è il baratro.
Il baratro e la bara, inseparabili compagni che celebrano la distratta distruzione disfattista. Gioco con le sillabe, anche perché -fedeli- sono rimaste le mie uniche compagne di divertimento. Ma se la colpa fosse solo mia? Senza girare in girotondi di girovaghe parole: bisogna sapersi vendere. Per intrecciare i legami -se abbiamo qualcosa da dare- dobbiamo essere capaci di dosare. Tutto insieme non va bene; ciò che premia è il mistero. Non devo svelarmi, non devo cercare di competere con ciò che immagino essere la realtà, ma imparare a conoscerla nella misura e nei tempi giusti.
Forse, considerando che vent’anni tondi gli ho avuti non troppo tempo fa, e ancora mi ricordo com’ero, potrei giocare a fare il ventenne. Potrei fornire una personalità slavata e apparentemente in-formazione. Potrei far credere a chi ho di fronte che io sia un panetto di creta malleabile e morbido, creando in chi voglio una fasulla convinzione di “detenzione del potere”. A volte, quando ci sono dei ruoli, bisogna essere capaci di mascherare quello che si è, ragionando per cliché. A me piace ragionare e inseguire i cliché e questa teoria non è detto che non funzioni. È scioccamente banale, ma preferirei definirla “minimal”.
Appena posso, la provo.
DAVVERO SPROPORZIONALE!
Vent’anni ce li avrò tra un paio di mesi e non mi sento una personalità slavata e malleabile (forse perché lo sono stata troppo prima, chissà). Comunque, perché dosare quando si dà? Perché fare calcoli astrofisici quando basta viverli, i nostri vent’anni? Tanto, che non rientriamo nello schema cretino che ci propina canale 5 lo sappiamo già in partenza. No?
Sì, poi c’è anche da dire che essere malleabili non è una cosa così pessima. Puoi diventare chi vuoi. A ogni età, ma intorno ai 20 anni di più.
Cos’è “canale 5”?
Pardon, non ho considerato il passaggio al digitale. Mi riferivo al modello idiota che passa la tv in generale, soprattutto mediaset.
Hai ragione, la malleabilità è una cosa buona, quando sai chi sei e decidi tu di usarla 🙂
Ma no, certo che ho inteso il modello “canale 5” 🙂
Per la malleabilità ribadisco: ottima quando è mescolata alla solita consapevolezza!
ti piangi sempre addosso… e basta, che noia
Beh, dovresti conoscermi ormai