Hai bisogno soltanto di me ma ancora non lo sai

di Andrea Devis

A volte non puoi fare a meno di pensare che sia così.

Ti guardi e non riesci a trovare in te nemmeno una cosa che non vada bene, e sei consapevole del tempo che hai passato -e che passi- a lavorare su te stesso, dentro e fuori. Eppure pare che in pochi se ne accorgano e che pochissimi capiscano la straordinarietà delle cose; poi mi ricordo che c’è un tempo per ogni cosa e che la vita altro non è che un alternarsi di fasi.

La vittoria non è forse proprio la soddisfazione per quello che siamo e che facciamo? È certo che cambiare, crescere e aspirare all’idea che abbiamo di noi stessi è anche doloroso, ma fanculo se ancora nessuno se ne è accorto, fanculo se nessuno ci ricorda chi siamo, fanculo se nessuno vuole condividerlo. Arriverà anche quella fase. Intanto, ci siamo noi per noi stessi, e questa è già un’ottima compagnia.

Io mi godo il silenzioso spazio per pensare, e da solo, scrivo. Perché questa non è altro che la fase in cui bisogna scrivere.