Altruismo egoriferito (ovvero addossarsi i problemi degli altri solo per non pensare ai propri)

di Andrea Devis

Va bene: sciogliamo ogni riserva e abbandoniamo ogni caduca perplessità. Ci poniamo domande per le quali abbiamo le risposte giuste ormai da tempo solo per sentirci ripetere la solita rassicurante tiritera capace di mettere a tacere le cicliche ansie che ci accompagnano, vaneggiando nel vuoto con paroloni che dovremmo avere il buon senso di non scomodare nemmeno.

Se una rondine non fa primavera, un ramoscello triste e rinsecchito non è quindi sintomo dell’arrivo del grande freddo? Comincio a credere che le cose siano spesso esattamente come sembrano. Ci ostiniamo a vivere rapporti a scadenza nonostante l’aspirazione all’immortalità dei sentimenti. Sappiamo bene che quei “primi segnali di qualcosa che non va” non possono essere trascurati troppo a lungo e fingere di non vederli -come con i vucumprà sulla strada- non è certo una soluzione vincente.

Evidentemente, ancora una volta, ci si sopravvaluta, peccando di presunzione e credendo che “le cose importanti” siano altre. Così, fingendo un altruismo decisamente anacronistico, ci buttiamo a capofitto in rapporti a due (o relativi multipli) dove almeno uno dei protagonisti ha insanabili problemi di testa. Lo si fa per se stessi, come quando si va a servire la mensa ai poveri unicamente per sfoggiare -durante qualche cena con amici- episodi degni del più caritatevole dei francescani. Ci si dovrebbe sentire migliori, poi, perché i problemi degli altri appaiono sempre molto più risolvibili nei nostri (e già questo, di per sé, è un grave problema – e non riconoscerlo, è forse un problema ancora più grande).

Il divertimento finisce molto presto e ci si ritrova calati in ruoli che non ci appartengono. Io la chiamo “sindrome da principessa coraggiosa”, ovvero colei che trovandosi sull’orlo del precipizio, totalmente ignorata dal principe azzurro che avrebbe dovuto salvarla, non solo si salva da sola (capendo che bastava davvero poco) ma addirittura diventa moderna paladina della giustizia e comincia ad andare in giro a difendere altre principesse disgraziate. Tutto questo solo per compensare la frustrazione del non essere stata minimamente calcolata e infliggendo a sua volta il colpo mancino ad altre (che non chiedono nulla e che magari preferirebbero cadere); con un apparente, stimabile, altruismo egoriferito.