Tanto va la gatta al largo, che affoga
di Andrea Devis
Pensavo al fattore rischio. Quanto siamo disposti a rischiare di perdere nelle relazioni? Il compromesso è da considerarsi un’alternativa valida? Al supermercato, al cinema, per la strada… vedo coppie di persone anonime, senza spina dorsale, senza niente da dire e da dirsi. Sarà per questo che esiste la promiscuità sentimentale? Più un soggetto è “intellettualmente” costruito più è sentimentalmente inavvicinabile?
Nella prima giovinezza siamo come fogli bianchi desiderosi di parole. Non appena l’inchiostro però scrive, noi diventiamo schiavi del nostro vissuto. Iniziano le esperienze, le esigenze e le apparenze. Ci identificano, ci scrutano per capire il nostro valore di mercato e per pesare la nostra capacità di stare al mondo.
Diventiamo un “pacchetto completo”. Con il corpo ti prendi anche una testa; che può ragionare in maniera più o meno complessa. Nel pacchetto sono inclusi anche il mondo e il modo: il mondo nel quale si vive, cioè il tessuto sociale che siamo soliti frequentare; e poi il modo, ovvero la modalità in cui deambuliamo tra le pieghe del sopracitato tessuto. Siamo individui costituiti da molteplici aspetti: quello che ci siamo costruiti con il tempo e -talvolta- anche con la fatica, ci rende papabili e allo stesso tempo inavvicinabili.
Quindi, più roba c’è nel piatto -seppur prelibata- più la digestione sarà lunga e impegnativa. È per questo che vanno così di moda le pietanze super light?
può essere…forse è così…
Schiavi del nostro vissuto o schiavi di ciò che vorremmo gli altri pensassero di noi…?? preferisco scegliere cosa mettere nel mio piatto e chissenefrega della digestione…
Hmm… probabilmente una letale combinazione di entrambe le cose! Ma la peggiore è: schiavi di un vissuto che crediamo nostro quando invece trattasi di quello che vorremmo gli altri pensassero di noi. Contorta ma ci sta.
Col tempo ho imparato che era preferibile stare insieme ad un uomo con una bella testa pensante.
Buon inizio di settimana!
Buona settimana a te! e anche all’uomo pensante, ovviamente.
mmm, io invece diffido dalle persone sentimentalmente inavvicinabili (ma non per questo “con tanta roba nel piatto”).
Difatti sono una persona sentimentalmente apparentemente inavvicinabile;)
Beh, antipatica la questione delle apparenze: “apparentemente inavvicinabile”, “apparentemente tanta roba nel piatto”, “apparentemente disponibile”… perché tutti non sono quello che sembrano? Ora ci faccio su un post. Ah, no. Già l’ho fatto, mesi fa. Ecco, mi son già bruciato anche questa carta.
Pfff!
hai ragione.. è che non riesco mai a considerare qualcosa in maniera definitiva, quindi l’apparente predomina…
eh sì quello è il peggio….in questo caso ti rimangono solo anni e anni di psicoanalisi…
Boh, io non saprei, però non credo sia così. Nessuno è inavvicinabile, esistono solo individui che vanno d’accordo e altri che si respingono… é più un discorso di affinità ecco. Credo. Ciao!
“Nessuno è inavvicinabile” …anche questa teoria mi piace. Discorso di affinità e anche di modi, però.
Ciao!
La promiscuità sentimentale è fatta per chi vuole avere una scusante ad un altro discorso… non essere in grado di vivere serenamente ed onestamente un rapporto.
Meglio star da soli che con un estraneo in casa…
Questo è sicuro. Poi… la cosa più sconcertante -a parer mio- è il numero sempre maggiore di persone che riescono a viverci con un estraneo/a in casa, mossi unicamente dal desiderio di non restare soli. Come biasimarli però?
Sì vabbè fosse solo la paura di rimanere soli…ma no dai quella conta poco o nulla la vera Georgiana Cavendish duchessa del Devonshire straordinaria “marziana”della fine del ‘700 donna ultra moderna per l’ epoca , leggete la sua biografia anche solo su wpedia accetto di vivere nella stessa casa con la amante del marito per non perdere la possibilità di vedere i suoi figli !! Altro che rimaner da soli…soli si può viver benissimo e poi soli davvero non lo si è mai…