Successo: futuro anteriore indicativo
di Andrea Devis
Il successo è indicativo. Indicativo di chi ce l’ha fatta. Indica, più che altro. Il successo connota. Il successo è intransitivo. Non transita. O ce l’hai o non ce l’hai. Non ce lo si passa sessualmente come fosse una malattia venerea. Non lo si eredita (a parte qualche raro caso). Ausiliare essere, perché noi siamo il successo. O non siamo il successo. Il successo è futuro. Anteriore, ma soprattutto posteriore, mi sento di aggiungere trasgredendo alla grammatica. Il successo lo trovi nel passato, guardandoti indietro. Il successo lo riconosci quando lo hai già ottenuto, quando è successo, insomma. È anche futuro, ma sempre indicativo di un passato che c’è stato: e che ha portato successo. Il successo è intransitivo ma è anche intransigente e se sbagli qualcosa, se la tua connotazione perde quotazioni… lui se ne va e tu non ce lo hai più. Puoi succedere a qualcuno, ma non è detto che questo ti porti ad avere successo. Se mi succedesse di succedere a qualcuno cercherei il successo nel futuro interiore, che essendo però anche anteriore e vagamente indicativo, mi coniugherebbe fin da subito a quella serie di successioni di eventi che si succederebbe senza dubbio in maniera spontanea al mio passato prossimo.
Il successo è grammatica drammatica.
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Al corso di linguistica italiana non ho mai sentito parlare di grammatica drammatica…vabbè sarà stata una pecca del mio professor:) La morfologia in fondo ce la siamo inventati noi e tutto quello che dici è vero! Nella vita tutto è irregolare! Ciaooo
la cosa piu drammatica del successo è che spesso si è portati a credere che arrivi dall’esterno_ si chiede la patente per il successo, si implora il pezzo di carta, la laura del successo_ mentre spesso chi è riconosciuto come “di successo” è partito iniziando a credersi “sto cazzo”_ a vedersi figo a prescindere dagli altri, a sentirsi piu conclusivo, piu creativo, piu abile della massa che lo circonda_ ecco, forse il successo si emana, come una luce, come un profumo buono e totalmente personale
mi ricorderò sempre quando anni fa lavorai come runner ad un concerto di Peter Gabriel…. ero in una stanza con il volto al muro, da solo_ dietro di me la porta era aperta_ un secondo prima l’aria era ferma, uno dopo vibrava, suonava, riluceva_ era entrato lui con un bambino in braccio cercando il bagno…. e di spalle avevo avvertito un cambiamento_ una persona grossa, evoluta, altissima… una persona di successo la si avverte anche alle spalle, anche al buio_
Grazie per il tuo commento!
In sintesi potremmo dire: il successo è successo.
Ciao…sto facendo un giro tra un po’ di blog per lasciare i miei auguri di Natale…naturalmente non potevo saltare il tuo:) A presto
Grazie mille! Auguri anche a te! A presto
Mi piace molto questa tua dissertazione, davvero particolare, bravo. Auguri Andrea, Buon Natale!
Grazie! Buone feste a te!
Sono molto colpita da questo tuo nuovo lavoro. Hai perso la storia, il tessuto della narrazione, ma hai certamente trovato l’introspezione e un certo pensiero filosofico. Continuo a seguirti, mi piace pensare che arrivera’ altro ed altro ancora…..io aspetto.
Sì, ho lasciato i pensieri al centro di tutto; non so se sia un bene o un male, mi rendo conto che possa risultare tutto molto astratto e aereo, però… in questo momento va così. Non è detto che tra un po’ recuperi le redini della narrazione, quindi probabilmente sì: arriverà altro!
Intanto, grazie per essere passata di qua!
🙂