La solitudine dei numeri uno
di Andrea Devis
Per creare, serve il silenzio. Non necessariamente, ovvio. Ma spesso chi crea è solo.
Una volta qualcuno mi disse che solo dal dolore può nascere l’arte. È quindi nel dolore della solitudine che si affina la consapevolezza? L’arte nasce e si perfeziona nel dolore, ma è nel silenzio che la si comprende a pieno trasformandola in qualcosa di tangibile. I numeri uno -ovvero coloro che primeggiano- lo sanno. Hanno infatti la consapevolezza di quello che sono, e la capacità di osservare gli altri in un clima di confronto e conforto, con forza. Hanno la lucidità necessaria per non lasciarsi ingannare dalla luminosità del loro lavoro, sanno sempre che c’è un margine -non marginale- di miglioramento.
in un recente post anche io parlavo di dolore e ispirazione. In effetti si è più creativi in quei momenti.. è capitato anche il contrario, più raramente però.
C’è quindi un nesso forte, anche se non ho mai compreso il perchè. E infatti non sono un numero uno;)
“essere dei numeri uno” a volte dipende semplicemente da chi abbiamo davanti. O dietro. Nel senso di “classifica della vita”, eh. O no. Boh.
Perchè l’arte illude di cambiare le cose, e più è buona le cambia veramente. Hai stile And, direbbe Bukowski.
Grazie Alligatore!
Di recente ho visto un’intervista a Paul Auster, che proprio per tali motivi (ma soprattutto la solitudine) sconsigliava e scoraggiava chiunque dal mettersi a fare lo scrittore. Poi però aggiungeva: “Quelli che messi davanti a ciò si lasciano scoraggiare, è perché non erano scrittori!” 🙂
Ne parlavamo proprio qualche giorno fa a lezione di Teoria e Filosofia delle Belle Arti…Riassunto in breve, da quel che mi ricordo, Il termine malinconia deriva dal greco e significa bile nera, umore nero. Con ciò s’intende una venatura triste del carattere. I greci sostenevano che fosse il carattere tipico degli artisti, che proprio perché naturalmente propensi alla malinconia, all’umore nero, sono in grado di cogliere aspetti della vita che sfuggono ai più.
Ma chi stabilisce chi è un numero uno?
Da soli? O c’è una commissione?
Un “artista” (che non si sa cosa voglia dire) può essere anche uno spacca la legna tutto il giorno, o chi raccoglie l’immondizia per strada.
Il resto, personalmente parlando, è aria fritta…
Lo stabilisce la vita! stop. Noi siamo umani, che vuoi…