Attenzione: strada dissestata
di Andrea Devis
Attenzione: strada dissestata. Ma anche disastrata, disgregata, disidratata e poi dissetata, dal sudore della fronte e da quello dei nostri cuori affaticati. E’ scritto in grande -all’inizio- eppure finiamo sempre per ripercorrerla, di nuovo e di nuovo ancora, quella strada; tra vecchie insidie e qualche ostacolo che nottetempo ci eravamo illusi potesse essere sparito.
Sappiamo di non aver ragione, ma non necessariamente ciò significa avere torto. Lungo il percorso, le variabili sono infinite. Le nostre teste si affidano al conforto di qualche spicciola filosofia da borsetta, lasciandosi governare da misteriosi leggi che non razionalizzeremo mai.
Ci auguriamo sottovoce di trovare davanti qualcuno che, con grande calma, prosegua rispettando tutti i limiti di velocità, su questa strada dove non è consentito il sorpasso. Ci auguriamo che quel qualcuno ci impedisca così di premere sull’acceleratore troppo presto, come al solito. Ci auguriamo speranzosamente di aver messo da parte l’esperienza necessaria per tenere saldamente il volante, perché sulla strada dissestata si sa: il rischio di finire fuori carreggiata è una certezza, ma è anche un finale al cardiopalmo nel quale non possiamo tenere gli occhi chiusi.
E’ una cosa che ci auguriamo tutti, peccato però che spesso è proprio quella guida che all’inizio ci incentiva a premere sull’acceleratore e poi alla prima curva ci abbandona a noi stessi, e non è sempre facile mantenere la giusta lucidità che ci dovrebbe impedire di frenare bruscamente o ancor peggio andar giù di frizione e cambio. Quasi quasi baratto la mia auto con un segway, perlomeno è monoposto e più di quel tot di velocità non mi fa camminare. 😀
Beh, può essere una soluzione!
Io conosco anche tanta gente che si ostina ad andare a piedi!
Ecco, chi va a piedi non lo capisco 😉
pensa a quelli i scooter..
ho l’abilità di sbagliare sempre le strade della vita, scegliendo sempre il percorso più lungo, oltre che dissestato, pieno di dossi e cunette!
… però è logico che percorriamo sempre la stessa strada.
Cambiarla a volte è assai difficile, e preferiamo, non si sa per quale motivo, continuare a percorrerla!