E per un attimo, ti illudi che sia tua.
di Andrea Devis
Per un attimo ti illudi che sia tua.
Città vuota, strade deserte e qualche immigrato in attesa di un pullman che non arriverà. Milano, d’estate diventa un piccolo paesino di provincia. Tutto chiuso. La gente non c’è. Si va a ottanta all’ora nei viali del centro (autovelox permettendo) e la sfida più grande è trovare un bar aperto dove fermarsi a prendere un caffè. Ghiacciato.
In lontananza suona un antifurto, mentre le lastre di pietra sulla strada sembrano scrocchiare sotto i piedi. I piatti e le tazzine di qualche bar fanno rumore, spostati con impeto ma mai con noncuranza; i camerieri annoiati servono quei pochi turisti che ancora si ostinano a venire a Milano ad agosto in cerca di chissà cosa.
Agosto è un mese strano. Surreale.
Perché in Italia tutti vanno in ferie ad agosto? I prezzi raddoppiano, le persone si fanno aggressive, nelle località turistiche ti trattano male e a dirla tutta, da un po’ di anni a questa parte, ad agosto il tempo è sempre uno schifo.
Intanto, la città finge un sospiro di sollievo mentre aspetta impaziente settembre.
E per un attimo, ti illudi che sia tua.
Buone vacanze.
“Intanto, la città finge un sospiro di sollievo mentre aspetta impaziente settembre.” MI PIACE, mi piace perchè racchiude un significato profondo. La città finge sollievo, in realtà soffre. Soffre il caldo, soffre il silenzio, soffre le assenze, e un pò muore. La città aspetta con ansia milioni di piedi, che tornino a calpestarla, ad inquinarla, a popolarla. La città vuole tornare ad urlare, sotto a milioni di piedi, che fingono di non sentirla …
Ma intanto, per strada, solo fantasmi. Fantasmi di gente che non c’è ma che è impossibile non vedere. A ogni luogo, i suoi proprietari: legittimi e talvolta inconsapevoli.
Sono felice che ti piaccia!
Prima o poi avrò il coraggio di restare ad agosto a Milano. In estate, Milano mi sembra più sporca del solito.
e vero,forse perche il caldo esalta i cattivi odori
Poi è successo che l’ho fatto. Ed è stato meraviglioso. Ho potuto conoscere una Milano fuori dai suoi flussi pluridirezionali e caotici, notare aspetti che erano rimasti nascosti nel corri-corri generale fino a prima. Era così diversa!
Non avevo dubbi 🙂